Corsi disponibili

Il corso di preparazione all'esame di guida turistica di Città del Sapere prevede un numero importante di ore di formazione connesse con la conoscenza della storia dell'arte e del patrimonio storico, artistico e naturalticodella Regione Campania. 

Il programma delle lezioni è così distribuito:

  • Elementi di storia d'Italia, con particolare riferimento a quella della Regione Campania (Art. 5.1 del bando, lett. B)
  • Elementi di geografia turistica, con riferimento altresì alle caratteristiche economiche, agricole, industriali ed artigianali della regione Campania (Art. 5.1 del bando, lett. C)
  • Elementi di organizzazione e legislazione turistica della regione Campania (Art. 5.1 del bando, lett. D)
  • Conoscenza del patrimonio storico, artistico e naturalisticodella regione Campania (Art. 5.1 del bando, lett. E)
  • Tecnica professionale (compiti e metodologia) (Art. 5.1 del bando, lett. F)
  • Simulazione di esame scritto

Quella del buio come quella dei mostri è una paura tipica del bambino che generalmente tende a manifestarsi in età prescolare tra i 2 e i 6 anni. Classiche forme sia del pensiero animistico, come il “tutto è vero ed ha una vita”, che del pensiero magico, come il “tutto è credibile e possibile”. Nel buio tutto può accadere e a causa della mancanza di luce, non riuscendo a distinguere le cose, anche una semplice ombra o un piccolo rumore possono diventare causa di spavento. I mostri d’altro canto rappresentano il parto del buio e vi albergano. Queste paure così come le altre, hanno una specifica funzione, quella di contenitore, all’interno del quale il bambino ha la possibilità di riversare la sua aggressività e rabbia.

L’intensità della paura aumenta in base alle tensioni che circondano il bambino.

Fornire delle regole, poche e chiare, ai bambini dà loro la possibilità di percepire un certo grado di stabilità e di ordine, aspetti fondamentali per lo sviluppo della sicurezza in sè e negli altri.

Le regole servono a crescere!

Per una buona educazione dei propri figli non bisogna cercare di essere dei genitori perfetti, né tantomeno aspettarsi che lo siano, o che lo diventino, i nostri figli. Occorre essere coerenti!!

I mezzi di comunicazione, le innovazioni tecnologiche, l’informatizzazione, sono il risultato del progresso scientifico e sono, altresì, il sintomo di una società in evoluzione, che cerca sempre più di “semplificare” il proprio modo di vivere.

Ma se, da un lato, è evidente che l’individuo gode dei benefici che questi strumenti gli offrono; dall’altra parte, si deve convenire che l’evoluzione tecnologica ha comportato il proliferare sia di nuovi metodi di commissione di reati, sia la nascita di nuove fattispecie criminose, attuate mediante l'impiego di Internet: un nuovo medium che permette di riconsiderare il modo di concepire la conoscenza e la comunicazione, il cui rapido sviluppo è dovuto alla sua capacità di soddisfare la “fame” di informazione in modo più veloce rispetto ai media tradizionali.

In quanto artefatto, Internet media la relazione con l’ambiente e, al contempo, lo forma, creando nuovi scenari, ma anche nuovi problemi.

La Rete si configura, allora, come un “contenitore acritico” di servizi: l’uso che il fruitore ne fa dipende dall'intreccio delle caratteristiche e potenzialità di Internet con le caratteristiche personali e i bisogni soggettivi e intersoggettivi dell ’utente.

Un aspetto fondamentale è dato dalla possibilità di immettere informazioni in Rete: divenendo, quindi, strumento per raccogliere e diffondere informazioni.

Ci sono differenti “ambienti" in Internet, applicazioni e servizi che consentono di trasferire nel cyberspazio file e comunicazioni.

Tali applicazioni e servizi si prestano però ad essere impiegati anche per commettere reati, quali lo sfruttamento sessuale dei bambini. Internet (in quanto “ specchio ” della realtà): grazie alla facilità dell ’anonimato, alla delocalizzazione e alla sua transazionalità rende più agevole commettere alcuni tipi di reati.

Il numero di criminali che opera su internet è in costante aumento!

Internet risulta essere un’incredibile risorsa a disposizione di tutti, anche di bambini e adolescenti, ma occorre ricordare che in rete possono essere presenti anche numerosi elementi di rischio.

Minori che navigano in internet, infatti, possono trovarsi di fronte a materiali e contenuti inadeguati per la loro età (ad esempio, contenuti violenti, con espliciti riferimenti sessuali o che incitano al razzismo) o interagire con soggetti malintenzionati che possono ingannarli ed invitarli a comportamenti o azioni che possono costituire un pericolo.

Le chat rappresentano uno degli aspetti di Internet in cui si evidenziano i maggiori rischi.

La curiosità per alcune tematiche e la propensione alla socializzazione possono indurre bambini e adolescenti a comportamenti pericolosi, di cui spesso genitori e insegnanti sono tenuti all’oscuro, come la decisione di incontrare soggetti conosciuti on-line.

Questo corso nasce dall'esigenza espressa da insegnanti e genitori di conoscere e prevenire l'uso scorretto della rete da parte dei minori, situazioni di pericolo e per aiutare i propri bambini/ragazzi ad un uso consapevole della rete.

E' necessario che gli adulti conoscano Internet e le sue "trappole", in modo da preparare sentinelle aggiornate nel controllare movimenti pericolosi in quel luogo invisibile per eccellenza che è la Rete.

Occorre prendere atto che oggi i nativi digitali, cioè i ragazzini che sono nati al tempo dell’informatica di massa, sono quasi sempre più esperti nell’uso del computer di mamma e papà.

Il web e i social network, sono la piazza virtuale dove ragazzi e ragazze s’incontrano e fanno amicizia, al di là degli spazi che li dividono. Grazie ai telefonini, che sono poi tranquillanti elettronici per i genitori, dai dieci anni in poi i giovanissimi sono abituati a usare il linguaggio elettronico per tutto.

La conciliazione dei tempi di vita e della famiglia con i tempi del lavoro sono ancora più complessi per i genitori con bambini piccoli, dove i tempi ed i bisogni di cura sono elevati; i servizi educativi per la prima infanzia sono la risposta più concreta che la società può dare.

I servizi per la prima infanzia possono essere organizzati e gestiti con diverse modalità, così come definito dalla normativa vigente che, oltre a mettere a disposizione diverse tipologie di servizi per la prima infanzia, offre anche opportunità finanziarie e di sostegno alla gestione.

Per quanti vogliono realizzare una propria attività imprenditoriale, in questo caso relativa all'avvio di un servizio per l'infanzia, questo seminario intende dare spunti e indicazioni chiare per un'introduzione alla progettazione di un nido.

II seminario non offre "formule magiche", ma una mole rilevante di informazioni, una metodologia valida e strumenti utili, grazie ai quali si rende più facile il percorso che condurrà alla realizzazione di un'attività autonoma in proprio.

Si affronteranno in modo sintetico le normative nazionali e regionali che regolano l'apertura di nidi, micronidi, nidi famiglia.


Questo mini-seminario intende fornire piccoli strumenti pratici per avvicinare piccoli e grandi alla poesia, la quale non solo è strumento didattico ma anche educativo.

Attraverso di essa ci si può avvicinare a realtà interne che difficilmente emergono, e che possono essere da sostegno ai fini di una ottimale formazione. L’interazione con l’altro e l’ambiente circostante e la ricerca interiore delle proprie capacità possono condurre ad una consapevolezza del proprio potenziale e dei propri limiti , elementi essenziali per un grande primo step, quello del raggiungimento dell’autostima.

Tappa fondamentale per una sana e corretta crescita dell’uomo.

La verità della poesia è nella creazione e nella scoperta di un mondo nuovo dove le zone d’ombra dell’animo umano si illuminano, essa scopre la realtà del momento e da alla luce altre realtà vicine al proprio essere ed esistere.


Questo seminario intende dare spunti e indicazioni chiare per un'introduzione a quella che è definita "progettazione in ambito sociale", argomento quantomai complesso.

La progettazione nel sociale merita una riflessione specifica per almeno due ragioni, in quanto nel sociale:

  • si lavora prevalentemente per progetti, per cui la qualità dei servizi e l’innovazione sono sempre più connessi alla capacità di gestire complessi processi di progettazione e valutazione.
  • la progettazione assume delle caratteristiche peculiari che influenzano gli orientamenti culturali e valoriali propri del settore.

Fine di questo breve percorso formativo è quello di iniziare ad avvicinare gli operatori sociali a quelle competenze specialistiche necessarie per una corretta lettura dei bandi e la stesura di progetti nell’ambito delle opportunità e delle risorse a disposizione per lo sviluppo delle politiche sociali e di lotta all’esclusione, innestando le nuove competenze su conoscenze normative in continua trasformazione.


Riuscire a districarsi tra BANDI e FORMULARI non è impresa facile, specie se manca una specifica formazione oppure una consolidata esperienza alle spalle.


Un bravo progettista deve essere in grado di gestire le informazioni, lavorare in équipe e in rete, ricercare le fonti di finanziamento, programmare e gestire un budget, amministrare risorse umane, strumentali e finanziarie, saper fare marketing sociale. Tutte competenze che un bravo progettista deve acquisire formandosi e facendo esperienza pratica.

Nello specifico, il seminario sarà di introduzione alle seguenti tematiche:

- saper individuare e delineare motivazioni, problematiche, condizioni che determinano l'dea progettuale
- saper delineare caratteristiche del territorio, caratteristiche del gruppo target, l'insieme degli attori coinvolti e coinvolgibili, le risorse disponibili o attivabili
- formulare gli obiettivi
- costruire una partnership equilibrata e coerente
- ricercare fondi/finanziamenti
- formulare un budget

La figura dell’educatore al nido rappresenta una presenza fondamentale per lo sviluppo del processo formativo del bambino durante la prima infanzia. 
È nella relazione educatore-bambino che trovano origine i primi concetti di socialità e legalità, concetti basati su di un confronto che porta il bambino ad una maggiore sicurezza in se stesso, facilitandolo così sia nella costruzione del rapporto con l’altro che nella scoperta del diverso, presupposto indispensabile affinché si possa sviluppare quell’atteggiamento di fiducia e di integrità che andrà ad agire, poi, come rinforzo della cultura della legalità.

Vivere il proprio corpo in modo consapevole è una componente fondamentale nell’equilibrio della persona nella sua dimensione cognitiva, relazionale, comunicativa, espressiva, operativa.

La chiave è il gioco, attraverso il movimento, inteso come strumento metodologico per la realizzazione di obiettivi  non solo motori ma anche affettivi, cognitivi e socializzanti realizzando in pieno una funzione formativa ed educativa specificamente adeguata alle finalità di una educazione al movimento per il raggiungimento di un equilibrio personale e l’acquisizione di una padronanza nelle relazioni con l’altro.


Essere autonomi, il “fare da soli” non dover dipendere dagli altri è il pieno significato di autonomia. Ma l’esser autonomi, non riguarda solo la sfera delle azioni quotidiane personali ma una serie di relazioni interdipendenti fra loro che mirano ad una crescita completa, all’acquisizione di comportamenti sociali adeguati e ad una ottimizzazione delle relazioni interpersonali dell’individuo nei confronti dell’ambiente circostante.

Il sonno rappresenta un atto naturale come il respirare ed il mangiare, ed essendo l’essere umano programmato al riposo per un complessivo numero di ore al giorno, che i neogenitori non dovrebbero apparire soddisfatti o contenti quando il bambino si addormenta, in quanto si rischia di far vivere, al bambino, questo momento naturale, come un momento d’ansia. E’ un po’ come il mangiare, qualunque bambino ha lo stimolo della fame e tende a soddisfarlo, ma accade spesso che il bambino percependo la tensione del genitore che lui stesso non mangi, il cibo diviene strumento da utilizzare per gratificare o per scontentare. Per garantire una corretta acquisizione dell’abitudine al sonno, bisogna educare i bambini ad una buona nanna. Uno dei migliori metodi è quello di rispettare tutte le regole che aiutano l’educazione al sonno, sin dai primi giorni di vita del bambino. 

L’apprendimento nei primi anni di vita avviene tramite “l’imparare attraverso la percezione e il movimento”. Il bambino va alla scoperta del mondo attraverso il proprio agire.

Solo attraverso la sperimentazione dell’agire che il bambino acquisisce consapevolezza di quel che è de dovrà divenire.

Il percorso formativo ha come finalità quella di istruire i partecipanti su come, dal movimento/gioco, prenda vita nei bambini lo sviluppo delle facoltà cognitive. 

Il corso t'insegnerà a riconoscere le difficoltà di scrittura ed avere le basi per operare con bambini disgrafici e disortografici.

Questo corso avrà una durata di 50 ore, ma ti forniremo ampie informazioni sulla bibliografia, il materiale online e cartaceo, i riferimenti in web, i software didattici, ecc. e saremo molto esaustivi nelle lezioni audio.

Il corso si concluderà con una verifica finale alla quale seguirà l’invio di un attestato di competenza.


Il corso t'insegnerà a riconoscere i DSA ed avere le basi per operare con bambini, alunni che palesano Bisogni Specifici di Apprendimento (da una recente definizione pedagogica).

Questo sarà un corso di primo livello della durata di 120 ore, ma ti forniremo ampie informazioni sulla bibliografia, il materiale online e cartaceo, i riferimenti in web, i software didattici, ecc. e saremo molto esaustivi nelle lezioni audio.

Il corso si concluderà con una verifica finale alla quale seguirà l’invio a domicilio (entro 30 giorni) di un attestato di competenza di primo livello sui DSA.


Il corso si propone di fornire gli strumenti teorici e metodologici necessari per sostenere i processi di facilitazione dell'apprendimento, formando in tal modo personale qualificato per affiancare studenti con Difficoltà/Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, al fine di promuovere la loro autonomia nello studio quotidiano.

Strategie istituzionali per BES e DSA e altre tipologie di alunni


Il metodo della PEDAGOGIA SCIENTIFICA di Maria Montessori permette un’inversione di rotta per rimettere al centro il bambino come protagonista dell’apprendimento e non come un vaso da riempire, un contenitore da riempire o da dispensare dall’apprendimento, se non riusciamo a inculcare quello che dall’alto noi vogliamo introdurre nel suo cervello a forza, senza rispettare i suoi tempi e i suoi modi di apprendere.

Educare precocemente 
…Significa “pensami adulto, sano, integro..” significa “aiutami a fare da solo”.

...Significa passare dall’ottica del disturbo, del bisogno speciale e dalla logica della dispensa, all’ottica del bisogno-diritto da soddisfare e alla logica di un’educazione precoce con nuovi approcci e riferimenti culturali, pedagogici e scientifici. Per un’educazione che non preceda ma che “segua il bambino.” 

Ripartire, allora, dall’approccio di una pedagogia scientifica antropoevolutiva che tenga in giusta considerazione il fatto che il piccolo della specie umana pensa con le mani e con le gambe. Dunque la storia di quello studente, la storia della sua mano, “organo dell’intelligenza”, delle sue gambe, la storia del suo cervello, per porsi la domanda: quali opportunità di “assorbire” ha avuto quella sua mente “assorbente” a partire dai primi mesi di vita? Quali opportunità ha e quali possiamo offrirgli adesso?


L'impiego della mappe (concettuali e mentali) fornisce un indubbio quanto valido supporto nello studio ai ragazzi con difficoltà di apprendimento.

Un metodo di studio basato sull'uso delle mappe risulta più efficace e soddisfacente, soprattutto se i ragazzi imparano a crearle e padroneggiarle, piuttosto che limitarsi a fruire di mappe e schemi prodotti da altri.

L'impiego sistematico delle mappe porta ad indubbi vantaggi:
- miglior monitoraggio del processo cognitivo dell’alunno da parte del docente, 
- capacità di autoregolazione dell’apprendimento da parte dell'allievo;
- supporto alla progettazione didattica.

Il corso offre indicazioni e strumenti per per la creazione e fruizione di mappe, sia da parte del docente che dei ragazzi, rendendoli autonomi e capaci di servirsi in modo efficace dei vari tipi di “mappe” nello studio, puntando sull’autonomia e sviluppando quindi idonee competenze nel loro uso. 

Gli individui apprendono in modo diverso sulla base delle modalità e delle strategie con cui ciascun individuo elabora le informazioni, occorre pensare ad un tipo di insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente e che quindi possa facilitare il raggiungimento di specifici obiettivi educativi e didattici.

Conoscere il proprio stile e le proprie preferenze è una premessa fondamentale per il successo scolastico di ogni singolo alunno.


All’inizio della scuola primaria ci si attende dai bambini una discreta competenza nel percepire e discriminare dal punto di vista visivo forme e oggetti, orientarsi e gestire lo spazio fisico e grafico e conoscere i termini specifici di riferimento (sopra, sotto, davanti, dietro, ecc); in particolare, a scuola, nell’arco di pochi mesi, generalmente da ottobre a dicembre, verrà chiesto di saper utilizzare adeguatamente lo spazio sul foglio, riconoscere e riprodurre graficamente lettere e numeri, rispettandone le dimensioni, la posizione e la direzione. Scrivere sotto dettatura ed iniziare a leggere. È importante perciò che già nella scuola dell’infanzia essi possano sperimentare e allenare queste competenze che lo favoriranno poi nel discriminare e riconoscere nei dettagli i tratti distintivi delle lettere.

Il seminario è realizzato secondo un'ottica pedagogica che intende fornire indicazioni sull'evoluzione del gesto grafico e una riflessione educativa su alcune attività da poter proporre per sostenere lo sviluppo delle abilità di base e la stessa scrittura.

La creatività è l'arte di sommare due e due

ottenendo cinque.

Arthur Koestler

In questo nostro corso cercheremo di chiarire il concetto di creatività e la sua importanza all’interno dell’educazione e della formazione, vedremo e impareremo l’uso di alcuni metodi e strumenti utili per lo sviluppo delle competenze creative.


Il seminario intende favorire l’approfondimento delle conoscenze teoriche e delle capacità di giudizio e di intervento degli assistenti sociali impegnati nella tutela dei bambini e dei ragazzi con nuclei familiari con gravi disagi relazionali, per i quali si rende necessaria la valutazione e la realizzazione di interventi di accoglienza residenziale. Si mira in particolare ad esplorare le dimensioni deontologiche, metodologiche, psicosociali e giuridiche di tali interventi, al fine di offrire agli assistenti sociali indicazioni e strumenti professionali per compiere in modo adeguato attività quali: l’assessment dei fattori di rischio e di protezione dei nuclei familiari nei quali si verificano situazioni di incuria o di maltrattamento attivo; la progettazione delle accoglienze, ivi compresa la scelta (abbinamento) della comunità residenziale in cui inserire i minorenni, delineando gli obiettivi, i ruoli, i tempi, le azioni, le verifiche e avendo attenzione a favorire un lavoro "caso per caso", in base alle esigenze di ciascuna situazione, e lo sviluppo di buone pratiche professionali.


Al seguente link è possibile compilare il form di registrazione
http://www.progettofamiglia.org/it/index.php?page=crisi-familiare